La nostra vita unisce contemplazione e azione in un ritmo quotidiano che alterna sapientemente il tempo tra la contemplazione e l’impegno apostolico. Così tutta la nostra vita è compenetrata di spirito apostolico e tutta la nostra azione apostolica è plasmata dallo spirito di preghiera. L’orazione mentale è la nostra maestra spirituale e la preghiera, che nella tradizione cappuccina è affettiva e del cuore, è vissuta come una respirazione d’amore che nasce dalla mozione dello Spirito Santo, ci pone in ascolto della voce di Dio che parla al cuore e ci conduce all’intima esperienza del Dio vivente. Nella preghiera usciamo dall’amor proprio per vivere nell’amore di Cristo a favore di tutti gli uomini. Infiammati dall’amore di Cristo, lo contempliamo nell’umiltà dell’incarnazione e della croce per seguire le sue orme in questo mondo.
«Sempre costruiamo in noi un’abitazione e una dimora permanente a lui, che è il Signore Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo». (San Francesco, Regola non Bollata, FF 61)
«Guardiamoci bene dalla malizia e dall’astuzia di Satana, il quale vuole che l’uomo non abbia la sua mente e il cuore rivolti al Signore Dio». (San Francesco, Regola non Bollata, FF 59)
«I frati non spengano lo spirito della santa orazione e devozione, al quale devono servire tutte le altre cose temporali». (San Francesco, Regola Bollata, FF 88)