Un Centro di Pastorale Giovanile come il nostro è un luogo aperto a molteplici possibilità di incontro, di esperienze spirituali, di conoscenza della vita dei frati, e dei frati stessi. Un luogo dove, con il proprio gruppo o individualmente, un giovane può trovare spazi di solitudine e di confronto, ricordando che – come dice anche Papa Francesco – per riconoscere la propria vocazione “non è possibile prescindere dal silenzio della preghiera” (Christus vivit n. 283). Se, perciò, desideri avere un incontro con noi, puoi farlo attraverso i seguenti contatti:

 

Centro PGV Frati Minori Cappuccini

di Civitanova Alta

Contrada Grazie 17

Tel. 0733 892408 – Cell. 334 18 40 601

Mail: sanfrancesconline@gmail.com

Blog & FB: iCapp 2.0

 

 

Le tappe della formazione di un frate minore cappuccino

 

Tappa 0: l’accoglienza

Questo primo passo del cammino verso la scelta di consacrazione nella famiglia di San Francesco riveste un carattere di non ufficialità. Esso è soprattutto una presa di contatto con la concretezza della vita di una comunità di frati cappuccini. Il giovane vive, prega e lavora in una fraternità che è incaricata di accompagnare il suo cammino di discernimento (all’incirca per il tempo di un anno).

 

1° Tappa: il Postulato

Questa fase rappresenta il primo passo menzionato dalle Costituzioni dell’Ordine. Con il Postulato inizia di fatto il vero e proprio tempo della formazione iniziale, o di iniziazione alla nostra forma di vita, che terminerà con la professione dei voti religiosi per tutta la vita. Qui si tratta di approfondire la vita di fede e scendere nelle profondità delle motivazioni che stanno orientando il cuore del giovane a tale scelta

 

2° Tappa: il Noviziato

Potremmo dire che questo è il momento più solenne del cammino formativo perché, come indica la parola stessa, la nuova vita viene di fatto abbracciata con l’atto formale e anche molto sostanziale della vestizione dei “panni della prova”: termine, quest’ultimo, che indica l’abito religioso dei frati. Il Noviziato, per tale ragione, è disciplinato anche dal Diritto Canonico e ha una durata prestabilita di un anno e termina con la professione temporanea dei voti religiosi.

 

3° tappa: il Postnoviziato

Siamo arrivati alla fine del percorso formativo, almeno di quello iniziale, perché la formazione di un frate, come quella di un cristiano, dura ovviamente tutta una vita. Il frate che ha già emesso la prima professione religiosa è ora chiamato a verificare nella quotidianità la consistenza della sua vocazione. Già dalla professione temporanea ogni frate, nell’intimo del cuore, si consacra al Signore per tutta la vita, ma la Chiesa quale saggia madre chiede un tempo di almeno tre anni – ma che possono essere ben di più – per prepararsi tramite la vita di preghiera, studio, servizio e lavoro, ad una conferma pubblica e solenne di tale ispirazione.

 

 Tappa escatologica: E poi, … sarà come morire

Un frate cappuccino che ha ultimato il suo cammino di iniziazione religiosa ha deciso di essere quel chicco di grano caduto in terra che, per portare molto frutto e non rimanere solo, dovrà necessariamente morire, a sé stesso. Per questo, in parte anche prima della professione perpetua, il frate dovrà proseguire specifici percorsi di studio e formazione spirituale per vivere il suo servizio nella Chiesa da fratello laico o nell’esercizio del ministero sacerdotale. Quest’ultima scelta è la più frequente, ma non aggiunge o toglie alcunché alla consacrazione religiosa, e tuttavia la specifica e ne determina il tipo di apostolato. Per tutti i frati resta la persona di Cristo come unico riferimento a cui conformarsi, perché chi vorrà salvare la propria vita la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa sua e del vangelo, la salverà (cf Mc8,35).