Santuario di San Serafino e Cappellania del Cimitero
La prima residenza dei Cappuccini fu nell’eremo di S. Maria Maddalena sul colle S. Marco, per l’inospitalità del luogo si trasferirono poi nel 1570 nel convento di S. Maria in Solesta dove avevano dimorato dal secolo IX al XII i farfensi e, dalla fine del Quattrocento al 1544, i minori osservanti, ed infine i riformati conventuali.
Dalla Relazione del 1650 si apprende che il convento aveva 29 celle, 3 infermerie, una cappella «per celebrare messa a’ gl’Infermi, un’altra stanza per fare l’hostie et la biblioteca per li libri»; vi risiedevano 20 religiosi, di cui 11 sacerdoti, 2 chierici e 7 laici. Nel 1902 nella chiesa fu costruito un nuovo coro semicircolare.
Con la nuova strada d’accesso e la nuova chiesa il convento ebbe anche nuovi ambienti (1784): la parte superiore della navata minore della vecchia chiesa, non più officiata, fu utilizzata come biblioteca e in fondo si ricavarono una stanza per il caminetto ed un’altra più piccola per ospiti; al piano terra una stanza per ricevere le donne ed altri quattro locali per usi diversi, di cui uno adibito a sartoria. Il lungo corridoio d’accesso alla chiesa, ormai inutile per la costruzione della strada, fu utilizzato per il tratto iniziale, dietro il refettorio, come “canova” o cantina; nella parte restante furono ricavate stanze di “bassa foresteria”; altri ambienti nel piano superiore come pure nella vecchia biblioteca.
Con la soppressione del 1810 i frati abbandonarono il convento per ritornarvi nel 1815, dal 1820 al 1860 questo fu restaurato ed ampliato: il terzo piano sui lati sud e ovest veniva aggiunto negli anni 1878-1880; nel Novecento sono stati eseguiti altri lavori di restauro e ristrutturazioni fino agli anni Novanta.